IL VERO GRIMPEUR

Il vero Grimpeur ha la bicicletta nel sangue, ogni sua mossa è allo stesso tempo ben calcolata ma anche istintiva... Quando gli altri sono in difficoltà a causa della pendenza della strada che va in doppia cifra lui è nel suo regno. Mette rapporti sempre più duri, stringe i denti, le mani sono basse sul manubrio e, ovviamente, si mette sui pedali e inizia a mulinare pedalate su pedalate. In 10 secondi ha già guadagnato quasi 100 metri, ed è allora che inizia la sua vera azione: rallenta la velocità, si fa intravedere dagli altri e quando riesce a scorgere le loro ombre riparte ancora più forte di prima. A questo punto per gli altri non c'è niente da fare... il Grimpeur arriva da solo sul traguardo mentre gli altri sono ancora impiccati lungo la salita e cercano di capire se quella locomotiva umana che gli è passata accanto era un miraggio o no...

IL GRIMPEUR CHE RIMARRA' NELLA STORIA

IL GRIMPEUR CHE RIMARRA' NELLA STORIA

domenica 6 aprile 2008

UNA DOMENICA DA SCALATORE

Pontassieve, 06/aprile/2008
PARTENZA: Pontasieve ore 08:30. Io e altri due (Paolo e Aleandro) partiamo alla volta di UNA DOMENICA DA SCALATORI. Direzione Sieci. Dopo 5 Km la prima asperità: Monteloro. 7 Km di ascesa abbastanza regolare ma, dovendo rompere il fiato in salita dopo circa 10 minuti di riscaldamento, anche un cavalcavia fa la differenza. Dopo 3 Km si stacca Paolo. Ognuno procede con il proprio passo. Arrivati in cima, dopo averlo aspettato più o meno per 30 secondi, altri 3 Km di saliscendi fino al valico delle Croci. Picchiata lungo le curve di Polcanto (con il vento contrario che ci frenava) verso Borgo San Lorenzo. In fondo alla discesa meno 30Km di pianura tirati ai 30Km/h circa con cambi regolari e accelerazioni continue. Arrivati in località Rufina svoltiamo a sinistra per la salita Falgano-Diacceto: 10 Km tutta a strappi con pendenze massime del 7% ma che si fanno sentire come se fossero ancora più intense data la distanza fino a lì percorsa. Dopo i primi 2 Km fatti a passo regolare per trovare la giusta cadenza di pedalata inizia la prima serie di tornanti e Paolo si ristacca. Terreno giusto per rilanciare continuamente un'azione da scalatore. Io e Aleandro procediamo alternando passo regolare a accellerate con rapporti duri. Gli ultimi 3 Km sembrano facili, anche se la strada spiana e c'è l'opportunità di mettere il 50 (per i profani il 50 è la corona più grande davanti), a circa 500 metri dalla località Diacceto c'è un tornatino che porta verso una rampa che fa accapponare la pelle: tutta salita fino in cima con pendenze che oscillano tra il 6-7%. Io salgo regolare mentre Aleandro parte. E' impossibile stargli dietro visto che pesa quasi 20 Kg meno di me, comunque riesco a difendermi mettendo il 34-17. Una volta arrivati a Diacceto aspettiamo Paolo di cui abbiamo perso le tracce. Arriva dopo 6 minuti maledicendoci per aver tirato anche troppo. Da qui è tutto più semplice, fino a Pontassieve è discesa dove si possono sfiorare anche i 65 Km/h. Arrivati all'incrocio con la strada regionale del Valdarno mancano circa 2 Km all'arrivo. Qui si spinge un rapporto lunghissimo, soprattutto nella variante dove si toccano i 50Km/h. Riesco a raggiungere Paolo che mi aveva staccato in discesa e mi scrollo di dosso Aleandro, lo stacco a arrivo a braccia alzate.
RISULTATI: 80 Km percorsi a 27Km/h, due salite fatte da scalatore e niente fatica.

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